la follia dei social media

L’insana pratica di scusarsi anche se non abbiamo fatto niente

  • Oggi la folla agisce principalmente sui social media, il che significa che l’attacco può arrivare per chiunque, in qualsiasi momento, con poco o nessun preavviso.
  • A lungo andare le scuse ossequiose per crimini immaginari aprono la strada a un ciclo distruttivo di inquisizione. Se le persone coraggiose non si alzano in piedi per dire “basta”, la folla continuerà a schiacciare le vittime, lasciandosi alle spalle una scia di carriere, reputazioni e una cultura di conformità.
  • Quindi, se la folla si scaglia contro di te e tu ritieni di non aver fatto nulla di male, ho una proposta semplice: non scusarti.

 

Un uomo china il capo di fronte a una folla urlante. Il cappello a punta che porta, alto più della metà dell’uomo stesso, è quasi comico, ma la miseria abietta sul suo volto svuota la scena di qualsiasi umorismo. È il 1966 nella Cina maoista e l’uomo è vittima di una “sessione di lotta”, un momento durante il quale le vittime sono pubblicamente umiliate e insultate per i loro crimini, reali o immaginari. Soltanto dopo aver ammesso la trasgressione e chiesto perdono il maltrattamento può termina

Per continuare a leggere questo articolo