In Quello che possiamo sapere (Einaudi) il grande scrittore britannico riflette sul futuro degli studi umanistici, sulle caratteristiche costanti della natura umana e sul cambiamento climatico: «Abbiamo già perso molta bellezza, ma possiamo recuperarla»
«Esiste il vero ed esiste il falso». Di fronte alla domanda pilatesca quid est veritas, Ian McEwan è netto: la verità è ciò che si può verificare. Il suo ultimo libro, Quello che possiamo sapere (Einaudi), è un romanzo sulla ricerca, su quello che sapranno (e penseranno) di noi i nostri discendenti tra un secolo, quando il mondo sarà stato devastato dalle guerre e dal cambiamento climatico. È un romanzo di lutto per quello che sarà perduto nella grande inondazione che inghiotte l’Europa: ha al


