- In questi giorni è a Trieste per raccontare Svevo a teatro. Una produzione dello Stabile dove Mauro Covacich tiene una lezione sull’autore di Zeno in una scenografia quasi scolastica.
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Dopo i fatti al porto di Trieste, la curiosità di sentire come la pensa una figura che su quella striscia tra mare e Carso è nata e la conosce “da dentro”, ha portato a qualche domanda.
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«L’identità del triestino è la non appartenenza. Il triestino è un bastian contrario per natura, è scettico, polemico, individualista e quindi istintivamente refrattario a qualsiasi pensiero collettivo, per non dire comunitario. Ora l’abbaglio No vax ha prestato una bandiera a questa indole».
In questi giorni è a Trieste per raccontare Svevo a teatro. Una produzione dello Stabile dove Mauro Covacich tiene una lezione sull’autore di Zeno in una scenografia quasi scolastica, nel senso letterale di quelle aule dove alla letteratura e a uno dei miti della città in tanti ci siamo avvicinati. A Trieste, come altrove, si è appena votato e la destra ha rivinto. Negli stessi giorni a Trieste sono arrivate troupe e giornalisti, ma non per il voto, si sono precipitati all’ingresso del porto



