In quanto scrittrice devo essere consapevole che io sono i miei personaggi, ma che i miei personaggi non sono me. Io sono loro e ne sono responsabile. Ma loro sono sé stessi e non hanno alcuna responsabilità verso di me, verso le mie idee politiche, la mia morale, il mio editor o quello che guadagno. Sono incarnazioni della mia esperienza e della mia immaginazione, attori di una vita immaginaria che non è la mia vita, benché possa servire a illuminarla
Che se le inventino o che le prendano in prestito da qualche conoscente, gli scrittori e le scrittrici di fiction di solito concordano su un fatto: le persone di cui scrivono, una volta diventate personaggi di una storia, vivono di vita propria, talora al punto di sfuggire al controllo di chi scrive, e di dire e fare cose del tutto inaspettate per gli artefici della loro esistenza. Le persone che appaiono nelle mie storie sono al tempo stesso vicine e misteriose, al pari di parenti, amici o nemi



