SU “VITA E PENSIERO”

La marcia su Roma afferma la politica della violenza

Foto AGF
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  • La marcia su Roma del 1922 segna l’avvento del fascismo, esito di una strategia violenta di occupazione del potere da parte di Mussolini. La debolezza della classe dirigente liberale e l’incapacità di socialisti e popolari di far fronte alla dittatura. Fu preceduta da anni di comportamenti illegali, di proclami minacciosi, di insurrezioni promesse.
  • Anni, soprattutto, di violenze: il numero di morti, feriti, vittime di aggressioni, persone minacciate è impressionante. Per non parlare di sedi politiche o istituzionali occupate, distrutte, bruciate, di manifestazioni interrotte, di persone terrorizzate, di cittadini umiliati.
  • Di questo progetto insurrezionale trattarono allora molti giornali e gli informatori ne dettero dettagliatamente notizia a polizia e carabinieri. Anche molti fascisti ne parlarono apertamente. Eppure non venne predisposto alcun piano per fermarli.

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