L’11 aprile cadono i 15 anni dalla morte di un intellettuale che si divertiva a prendere in giro tutti, con lo stile di rendere alto il basso e viceversa: shakerandoli, facendo fischiare le pagine e incazzare quelli che ci stanno dentro. È appartenuto davvero solo alla ragazza Marzia e all’ironia, il resto, tutto il resto è stato cabaret altissimo. Un’eccezione tornata in libreria con Venerati maestri (Quodlibet) e a rileggerlo saltano agli occhi moltissime cose
Come Enrico Berlinguer si iscrisse direttamente alla segretaria del Pci, Edmondo Berselli divenne subito maestro, sì, maestro e basta, al massimo riconosciuto, non c’è stata partita come per Pietro Moretti in sala parto, ha vinto subito, come quando Mariolino Corso tirò la prima foglia morta e di colpo venne l’autunno a Milano con l’accompagnamento di Juliette Gréco a fare l’ala e la ola sulla fascia, tutta una via dritta di note e svolazzi da Parigi giù giù fino a Modena, dove Berselli si diver



