Prepararsi alla pace significa costruire un’economia basata sull’interdipendenza, ma che sia reale e equilibrata, sulla riduzione delle disuguaglianze globali e su meccanismi di cooperazione che riducano la competizione distruttiva per le risorse
La pace è spesso intesa come un’assenza di guerra, come un oggetto residuale: ciò che esiste quando non esiste il conflitto. Una condizione passiva che permane finché nulla la disturba. Una concessione del destino, un privilegio e di conseguenza un generatore di pigrizia. Quando si riapre la possibilità di parlare di guerra, alcuni mostrano dunque un’eccitazione, mossi dal desiderio di novità e di scosse di realismo: la guerra è risveglio, metafora energica, presa di posizione. Naturalmente se s



