in tempi di pandemia

La paura scatena energia: dobbiamo imparare a usarla

  • Una delle massime preferite di papa Bergoglio è: «Non abbiate paura». Il papa non precisa di quali paure si tratti, ma negli ultimi decenni l’Europa ne ha patite almeno due, di enormi proporzioni: quella prodotta dall’immigrazione di massa e la pandemia da Covid-19.
  • Sommandosi, i due eventi scuotono le coscienze come forse mai era accaduto dopo la Seconda guerra mondiale e l’11 settembre. È possibile raggiungere la «libertà dalla paura» di cui parlava Franklin D. Roosevelt?
  • Quanta libertà siamo disposti a cedere per essere protetti, dalla paura e dal rischio? Che cosa può sciogliere il nodo e trasformare quell’energia in un movente positivo e in una forza razionale?

«Se tento di trovare una formula comoda per definire il tempo che precedette la Prima guerra mondiale, spero di essere conciso al massimo se dico: fu l'età d'oro della sicurezza». Così comincia Il mondo di ieri, il bellissimo memoriale che Stefan Zweig scrisse nel 1941, nel mezzo della Seconda guerra mondiale, ricostruendo a memoria il volto che l’Europa aveva negli anni precedenti la Prima. Se al posto di “Prima guerra mondiale” mettiamo “pandemia”, le parole di Zweig si adattano perfettamente

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