La rappresentazione dell’apocalisse imminente è inflazionata, ma questo è il tempo della verità e dell’aderenza al reale. I giubbotti neri che assaltano e spaccano vetrine sono solo l’ultima nota di cronaca di un mondo violento e disperato
- Cinismo e disillusione permeano film, serie tv, romanzi, canzoni, arte, ormai da diverso tempo. È come se chi sta dalla parte della creazione di contenuti non riuscisse più a uscire da una formula di rappresentazione del presente (e dell’ipotetico futuro) obbligatoriamente apocalittica.
- Sembrano volerci dire scrittori e sceneggiatori: se il mondo è oggettivamente violento, cinico e disperato, non saremo certo noi a tradire, a non rappresentarlo.
- Mentre immagini forti del film Nuevo Orden di Michel Franco mi tornavano alla testa, nelle tre settimane successive alla sua visione è successo di tutto.
L’ordine nuovo «Ho cominciato a pensare a Nuevo Orden cinque anni fa, e ho ultimato la sceneggiatura tre anni fa. Per me è una sorta di monito: “Non arriviamo a quel punto”. Cinque anni fa non avrei mai pensato che al momento dell’uscita il mondo sarebbe stato così vicino a questa distopia. La pandemia ha ulteriormente aggravato la situazione: i gilet gialli in Francia, i disordini in Perù e Colombia, fino al movimento Black lives matter. Ogni paese, per motivi diversi, affronta queste situaz



