- In anni di povertà diffusa e scarsa possibilità di cucinare in casa le trattorie erano i più grossi centri di aggregazione umana e culturale
- Ogni giro di amici ma anche categoria professionale aveva la propria trattoria di riferimento in cui incontrare i propri simili, fare progetti, inventare e litigare
- La storica Osteria dei pittori in via Flaminia per ideologia faceva credito agli artisti e negli anni ha ospitato i nomi migliori della pittoria, del cinema e della letteratura
Questo articolo è tratto dall’ultimo numero del nostro mensile Cibo. Puoi leggerlo tutto a questo link.
Prima che il cibo in sé diventasse una pratica culturale istituzionalizzata c’era la trattoria. In tutto il periodo della ricostruzione ma ancora lungo gli anni ‘50 italiani, la trattoria è stata un luogo centrale non solo della vita sociale ma soprattutto della vita culturale italiana. Nonostante fossero anni di difficoltà economiche (o forse proprio per quello) il pasto fuori casa non era considerato da molti un lusso ma un’occasione di lavoro, di incontro e aggregazione. Sempre in anni d



