Cultura

Libertà e voglia di cambiare nei Quaderni giapponesi di Igort

  • Il terzo volume dei Quaderni giapponesi di Igort porta addosso il segno dell’erotismo, del grottesco, dell’anelito alla trasgressione, ma soprattutto racconta un’eredità storica fondamentale fatta di piccole, intensissime spinte al mutamento messe in atto da uomini e donne comuni, da artisti maggiori e minori.

  • Nel 1933, visto che l’impegno non pareva trovare sbocco, ecco che ci si piegava verso la leggerezza e lo svago.

  • È da questo clima mutato che nasce il fenomeno dell’ero-guro nonsense (erotismo+grottesco+insensato) di cui Tōkyō diviene la culla e che i Quaderni giapponesi dipingono con straordinaria vivacità.

«Vorrei che mia figlia continuasse gli studi, ma tutti intorno a me mi scoraggiano: dicono che una donna istruita faccia più fatica a trovare marito», «Non riesco a smettere di fumare, nonostante mio marito lo detesti», «I miei genitori vogliono farmi sposare una ragazza che non rispecchia il mio ideale di donna». Questi sono alcuni dei quesiti che uomini e donne dell’epoca Taishō (1912-1926) rivolgevano per iscritto alla posta del cuore (minoue sōdan) del quotidiano Yomiuri Shinbun, inaugurata

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