- Il Capitale non vuole che si parli di Dominio, il nuovo libro di Marco D’Eramo. Il Capitale non vuole che si parli male di lui, e impedisce che si crei, intorno a un libro così urgente, il dibattito pubblico che la sua importanza meriterebbe.
- Dopo Il capitalismo della sorveglianza di Soshanna Zuboff, Dominio è infatti un lavoro decisivo, e che ha già tutte le caratteristiche di un testo capitale nel suo scopo: fornire un quadro d’insieme sullo stato dell’arte nell’ambito della lotta di classe oggi.
- Dominio ha una tesi: una rivoluzione è in atto. Ma non è quella che pensiamo noi. È il Capitale che sta sferrando un’offensiva contro le resistenze dal “basso”.
Il Capitale non vuole che si parli di Dominio, il nuovo libro di Marco D’Eramo. Il Capitale – rigorosamente in maiuscola, come si deve al Nemico – non vuole che si parli male di lui, e impedisce che si crei, intorno a un libro così urgente, il dibattito pubblico che la sua importanza meriterebbe. Dopo Il capitalismo della sorveglianza di Soshanna Zuboff, Dominio è infatti un lavoro decisivo, un libro che pesa e che serve, e che ha già tutte le caratteristiche di un testo capitale nel suo scopo:



