-
Più di un anno di isolamento e silenzio ha cambiato la nostra prospettiva, anche ora che si torna d’incanto alla socialità.
-
Pretendere che i ragazzi se ne stiano ancora “zitti e buoni” è però una richiesta assurda per chi ha fatto tanti sacrifici.
-
Alla fine la vera “dittatura sanitaria” la interpretiamo tutti noi, quando mortifichiamo le nostre libertà per avere più ordine.
E dunque tutti felici, la vita riprende, i vaccini funzionano, siamo tornati alla “vita sociale”, del resto, lo dice anche Charles Darwin, senza stare insieme saremmo ancora a quattrozampe, siamo tornati a quel che siamo, evviva, con un po’ di spaesamento certo, quella punturina fastidiosa dovuta a una temporanea perdita di familiarità (come i risvegli notturni negli alberghi) o anche vera paura, che serpeggia nei polsi riarsi delle signore bene e dei timidoni di buona famiglia, ma che gioia ri



