Ci siamo convinti che non ci possano essere errori nelle teorie scientifiche, come se fossero dogmi infallibili. La soluzione potrebbe essere tornare all’idea di Kant, accettando di comunicare solo quello che è oggettivo
- Il dominio dell’irrazionale, del soggettivo, del “persuasivo”, che dopo aver annichilito la politica ora si diffonde anche nelle istituzioni scientifiche. Siamo diventati assolutisti nel campo più relativo che ci sia, quello empirico delle scienze, basato sulla raccolta delle evidenze.
- In alcune delle pagine più belle ed efficaci della sua Critica della ragion pura, nella sezione intitolata “Dell’opinione, della scienza e della fede”, Kant parla di quanto sta accadendo, a noi, oggi. Parole che andrebbero scritte a caratteri cubitali nei cieli sopra le istituzioni grigiastre e atterrite che stanno rallentando la campagna vaccinale e causando migliaia di morti evitabili.
- Kant diceva che solo ciò che è oggettivo è davvero comunicabile; oggi, schiavi dell’incantesimo della trasparenza, vogliamo sapere tutto, e se non ce lo dicono gridiamo al complotto.
La caotica gestione dei rischi connessi alle vaccinazioni anti-Covid da parte degli istituti di controllo sui farmaci, la Fda negli Stati Uniti, l’Ema in Europa, l’Aifa da noi, è una nuova evidenza del dominio dell’irrazionale, del soggettivo, del “persuasivo”, che dopo aver annichilito la politica ora si diffonde anche nelle istituzioni scientifiche. È cambiato il modo stesso in cui è percepita la scienza, e di conseguenza è cambiato ciò che vogliamo dalla scienza: non più errori e confutazion



