Cultura

L’Istituto Parri è una rete unica per conservare la storia della Resistenza

Da sinistra: Mario Argenton per il PLI e le Formazioni autonome e militari; Giovanni Battista Stucchi per il PSIUP e le Brigate Matteotti; Ferruccio Parri per il PdA e le Brigate Giustizia e Libertà; il Gen. Raffaele Cadorna, Comandante; Luigi Longo per il PCI e le Brigate Garibaldi; Enrico Mattei per la DC e le Brigate del Popolo. Il settimo personaggio (l’ultimo a destra, dopo Mattei) non faceva parte del Comando Generale del CVL
Da sinistra: Mario Argenton per il PLI e le Formazioni autonome e militari; Giovanni Battista Stucchi per il PSIUP e le Brigate Matteotti; Ferruccio Parri per il PdA e le Brigate Giustizia e Libertà; il Gen. Raffaele Cadorna, Comandante; Luigi Longo per il PCI e le Brigate Garibaldi; Enrico Mattei per la DC e le Brigate del Popolo. Il settimo personaggio (l’ultimo a destra, dopo Mattei) non faceva parte del Comando Generale del CVL
  • L’Istituto nazionale Ferruccio Parri è il capofila di un sistema federativo che fonda la propria attività di ricerca e divulgazione sui valori ispiratori della Resistenza 
  • Dal 1948 è autorizzato a conservare la documentazione prodotta dalla brigate partigiane e dai Comitati di liberazione nazionale (riconosciuti organi di stato) parificando, di fatto, gli archivi degli istituti a quelli degli archivi di stato
  • L’Istituto, che è un sistema unico in Europa, mette anche in atto di quella che oggi si definisce public history, compiendo importanti attività di divulgazione 

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