Pensieri e parole

Lo schwa è frutto dell’illusione sul potere della grammatica

  • Da tempo, i sostenitori del politicamente corretto denunciano che le lingue incorporano stereotipi sessisti, in quanto discriminano tra uomo e donna e ignorano chi rappresenta le altre più complicate figure del genere.
  • Se è abbastanza facile, infatti, inventare parole come l’assessora, la ministra o la sindaca, è meno facile regolarizzare i soggetti generici costituiti da un pronome.
  • Dopo l’asterisco, è spuntata un’idea più vertiginosa: sostituire la prevaricante finale maschile con il simbolo ə, una e rovesciata. Si tratta tecnicamente di uno schwa. Ora, guardando al problema con l’occhio del linguista, come stanno in effetti le cose?

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