Lo sguardo laterale di Nicole Claveloux trasforma l’assurdo in uno specchio

Quando perfino le distopie, canonizzate in genere, smettono di essere un incentivo alla riflessione e all’azione, forse l’unica via è smettere di fissare il punto d’arrivo come qualcosa dritto davanti a noi ma spostare lo sguardo da un’altra parte. Per esempio, di lato. È da qui che è nata la terza edizione di A occhi aperti, festival internazionale di fumetto e illustrazione a cura di Hamelin Associazione Culturale, che si è svolta a Bologna dal 19 al 23 novembre 2025. Il tema di quest’anno è stato “Mondi accanto” quindi, attraverso il fumetto e l’illustrazione, esplorare quelle realtà adiacenti al presente che esistono già e che aspettano solo di essere, davvero, guardate. La mostra Al centro del festival c’è stata Nicole Claveloux, con la sua prima grande personale italiana “Mondi accanto” (stesso titolo del tema del festival) esposta nello spazio della ex chiesa di San Mattia. Oltre duecento opere tra tavole, copertine, illustrazioni, dipinti che ricostruiscono la traiettoria di un’autrice di straordinario talento ma in Italia purtroppo conosciuta ancora da pochi. Accanto a lei, una costellazione, da David B. ad Andrea Bruno, Lika Nüssli, Dario Sostegni e B*MO. Le autoproduzioni di Simon Ecary e Margot Farnoux e l’horror urbano di Hurricane. Spazi e autori che hanno disegnato Bologna come una città di realtà possibili (e laterali). Rimettere oggi al centro Nicole Claveloux significa riconoscere la forza di un’opera che continua a parlare del presente. I suoi mondi paralleli, abitati da esseri metamorfi, bambine ostinate, animali parlanti, figure femminili che rivendicano spazio e desiderio, ricordandoci che l’immaginazione è a tutti gli effetti uno strumento critico. Nicole Claveloux ci affascina perché lei per prima non si prende davvero sul serio e forse per questo può permettersi immagini che, soprattutto nei ritratti di bambini, sfiorano l’inquietudine in un continuo slittamento tra mondo ordinario e mondo straordinario. “Mondi accanto” non significa sfuggire al reale ma, per capirlo meglio, spostare appena lo sguardo. Un invito a esplorare l’altrove che abita già qui, a pochi millimetri dal nostro campo visivo. Uscendo dalla personale di Nicole Claveloux si aveva la sensazione precisa, quasi fisica, di aver attraversato un luogo che non esiste e che però ci riguarda da vicino. È stato questo il merito più evidente di tutto il percorso espositivo, non ti chiede di credere al fantastico ma ti invita a riconoscerlo come parte del reale (e delle nostre esperienze). La satira è ostinatissima: una mostra su Marilena Nardi Per l’infanzia Un altro tassello del festival è la mostra Quando gli adulti sono di spalle. L’infanzia secondo Nicole Claveloux, allestita in Biblioteca Salaborsa dal 10 novembre al 10 gennaio. Qui bambini e bambine appaiono come creature autonome, a volte ingenue, a volte spiazzanti, sempre dotate di una loro affascinante complessità. Claveloux guarda all’infanzia come un territorio con regole proprie, di una spregiudicata innocenza. Un immaginario liberatorio e che ancora oggi appare sorprendentemente contemporaneo. Nicole Claveloux ci offre mondi paralleli per rimettere a fuoco il presente. Le sue figure, bambine testarde, curiose, e animali che parlano con più lucidità degli umani, mostrano che ciò che chiamiamo “normale” è spesso solo ciò che ci ritroviamo a guardare più spesso. Nicole Claveloux trasforma l’assurdo in uno specchio in cui osservare noi stessi. Ci parla con una sincerità tale che la sua narrazione diventa una fessura (una crepa) nella realtà, di una luminosità accecante. Bang! Sei morto, tra deviazioni e inganni il noir pop di Ghermandi arriva in Italia