- Volendo tentare una definizione più verosimile, la cancel culture si potrebbe descrivere come una tendenza (molto varia e poco organizzata) a rivalutare il passato con un’applicazione rigida di lenti etiche della contemporaneità occidentale.
- Ma non se ne parla quasi mai in questi termini. Di solito, anzi, l’espressione cancel culture fa da vestibolo alla grande sala da ballo della propaganda.
- In realtà la cancel culture, quella vera, è l’inevitabile sottoprodotto di una società che comunica su piattaforme digitali costruite appositamente per stimolare i comportamenti aggressivi e dare briglia sciolta all’istinto del gregge, alle logiche ricattatorie dell’influencer marketing e alla divisione rituale della società in compartimenti stagni.
L’unica “cancel culture” che esiste è quella che non vi raccontano
26 maggio 2023 • 18:30