dialogo con mario diacono

L’avventura intellettuale di combinare poesia e arte

Il Carro (1972) , trasferelli su modellino di carro in metallo verniciato. Collezione Maramotti. Foto Alessandro Calò Courtesy Mario Diacono, Boston e Macro, Roma
Il Carro (1972) , trasferelli su modellino di carro in metallo verniciato. Collezione Maramotti. Foto Alessandro Calò Courtesy Mario Diacono, Boston e Macro, Roma
  • L’occasione di incontrarlo via WhatsApp è la mostra che il Macro di Roma gli ha dedicato e che naturalmente si intitola “Diaconia”, con l’aggiunta dei termini «tra scrittura e arte»: una mostra che è una rappresentazione fedele di un’avventura intellettuale che si è concessa pochi punti fermi.
  • Una costellazione di ephemera, riviste, libri, fotografie e opere dedicate a Diacono dagli artisti con cui ha collaborato.
  • Se il catalogo delle esperienze vissute è davvero infinito, le parole di Diacono sono sempre parche, calibrate, prive di ogni accento retorico. Con i suoi lunghi capelli bianchi da irriducibile libertario, colpisce per la precisione di ogni ricordo.

Per continuare a leggere questo articolo