- Lo stilista, artista e designer: «Il mio lavoro non comporta solo avere a che fare con la pesantezza dello chiffon ma anche con il dolore della terra da cui vengo. Le mie modelle fra gli alberi bruciati della Sardegna. Ma la bellezza è la rinascita».
- «Mi piacciono le cose usate, raccontano storie. Contengono dettagli che gli altri non vedono». «La mia arte è politica? Tutto è politica, un abito è un linguaggio per comunicare».
- «Uso la poesia perché sono stato un bambino dislessico, e la poesia aveva più spazio nella pagina, per inventare». «Creo ancora ad Alghero, faccio venire i miei collaboratori da Parigi, e poi loro si innamorano di questa città».
Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved «Stilista secondo me è una definizione abbastanza riduttiva. Obsoleta. Fare il “lavoro” dello stilista ormai non comporta solo avere a che fare con la pesantezza dello chiffon, con la grandezza del pois e con il valore cromatico della rosa. Questo lavoro è intimamente legato alla realtà che c’è intorno. Almeno per il mio modo di vedere e procedere. Sono sempre stato influenzato da quello che mi circonda, e l’ho tradotto, applicato, spalma



