Cultura

Meloni ha costruito sulle idee di Scruton il suo estremismo

 

  • Il filosofo di riferimento, da Giorgia Meloni evocato più volte (anche in una lunga intervista a The Spectator all’inizio di agosto oltreché in diversi discorsi pubblici), è Roger Scruton, il filosofo conservatore britannico scomparso due anni fa.
  • Va sottolineato che Scruton era tutt’altro che un fascista. 
  • Scruton si rifaceva al conservatorismo originario di Edmund Burke che, nato in opposizione all’illuminismo settecentesco e agli eccessi della rivoluzione francese, metteva al centro del nuovo ordine la famiglia, le comunità, la fede, la nazione, cioè la difesa delle identità. 

Ha ragione Giorgia Serughetti, che lo ha scritto su Domani il 1° novembre: è giunto il momento che la sinistra italiana prenda sul serio la sfida per l’egemonia culturale lanciata da Giorgia Meloni. È giunto il momento di smetterla di considerare la sua visione del mondo mera paccottiglia post fascista. Per capire dove stiamo andando talvolta è utile ascoltare quello che gli altri dicono di noi. Il 26 settembre – con i risultati elettorali ancora freschi – il settimanale The Spectator World

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