L’intervista

Michele Serra: «Non sopporto più il giornalismo saccente della mia generazione»

  • «Il nazionalismo russo è una cosa vecchia o una cosa nuova? Quando vedo e sento Dugin e il patriarca Kirill, con le loro lunghe barbe candide, mi sembra che non il Novecento, ma tutta la modernità sia sparita nel nulla» dice Michele Serra.
  • «La memoria è come il colesterolo, c’è quella buona e quella cattiva. Le radici possono anche essere un ricatto»: bisogna essere liberi dal passato.
  • L’intera sarà in edicola mercoledì 6 aprile.

A Michele Serra invidio da sempre il talento della scrittura. Un’invidia sana, consapevole che quella dote ce l’hai o non ce l’hai. Credo sia un po’ come per la politica. Magari da ragazzo speri di essere l’incarnazione di Machiavelli, poi, crescendo, prendi le misure e capisci che non è così. Tutto sta a farsene una ragione, il dramma è quando trovi qualcuno che pure sapendo di non esserlo si comporta come se lo fosse. La premessa perché in un tempo che ci scaraventa nel passato parlare con

Per continuare a leggere questo articolo