Piramide di vernissage

Alla fiera milanese del MiArt sono le opere i soggetti più esclusivi

LaPresse
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  • Saluto alcuni amici – uno di essi aveva un invito più esclusivo del nostro, ha già visto quel (o meglio chi) doveva vedere e va allegramente a bersi un Negroni sbagliato; un altro, ancora più chic, pur avendo senza saperlo l’invito di livello superiore, è in coda con i comuni mortali.

  • Noto ora l’assoluta mancanza di glam o almeno di tenute eccentriche – ma sbaglio ad aspettarmele, è una fiera, proprio non me ne voglio convincere! Nemmeno un teenager asiatico con sneakers bianche e patrimonio trilardario! Niente di tutto questo.

  • Scruto, indago ma le mie ambizioni sbagliate mi condannano irrimediabilmente alla cecità. Tutto è bianco. Solo milanesi medi, come me del resto. Sono profondamente deluso.

Sarebbe naturalmente inelegante per un uomo della mia risma mostrarsi efficace o addirittura performante in qualsiasi incombenza di natura pratica; per mantenere fede all’idea che si ha di me tendo a nascondere le mie doti di uomo tuttofare, pratico, che sa “sporcarsi le mani”, un uomo, lo dico senza boria, capace di riparare rubinetti, pitturare intere pareti e costruire librerie – non è poco! – figuriamoci arrivare in automobile nella city di Milano, parcheggiare con efficacia e raggiungere c

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