I MONDIALI DI SNOOKER A SHEFFIELD

La stecca, la sponda e il buio. Così il biliardo è il teatro del silenzio

Dio, per Francesco Nuti, creò l’universo con un colpo mancino al biliardo. Non si è mai saputo se con una stecca di legno o di alluminio. Isaac Asimov se ne servì per raccontare la fisica teorica in diversi racconti. Ci giocavano Paul Newman al cinema, Mozart, Puccini e Verdi nella realtà, perché qui tutto è armonia e disarmonia, composizione e scomposizione. Ma è l’attesa dell’errore che logora. E molti campioni combattono demoni e fantasmi

Dio, per Francesco Nuti, creò l’universo con un colpo mancino al biliardo. Non si è mai saputo se con una stecca di legno o di alluminio, quello che si è saputo dopo è che persino Isaac Asimov per raccontare la fisica teorica si servì di un biliardo in diversi racconti, diventando imprescindibile anche per lo scrittore Liu Cixin, quello de Il problema dei tre corpi, romanzone divenuto pure serie. Insomma, il biliardo sta all’universo come i razzi al cielo, e guardando la disposizione delle palle

Per continuare a leggere questo articolo