My dad wrote a porno, quando un maldestro libro erotico ha cambiato i podcast

Prendi tre ex compagni di università, un microfono e la prima prova letteraria del padre di uno di loro. Aggiungi che i tre sono appassionati di media, che i podcast stanno per diventare il nuovo feticcio e che il dattiloscritto è un romanzo erotico scritto da un maschio inglese in pensione. Il risultato è una hit da oltre 400 milioni di download, che ha prodotto un tour mondiale nei teatri, che a sua volta è diventato uno speciale Hbo. Quanto basta per cambiare la vita ai tre ex compagni di università – al secolo la presentatrice TV and radio Alice Levine, il producer James Cooper e il regista Jamie Morton – e cambiare per sempre l’industria dei podcast. Sono passati dieci anni da quando Jamie ha esordito raccontando ad Alice e James che «my dad wrote a porno», «mio padre ha scritto un porno» con lo pseudonimo di Rocky Flinstone, di cui gli ha dato la bozza per avere un parere prima di autopubblicarlo come e-book. Jamie, scioccato dalla scelta di genere del padre, ha condiviso la storia con gli amici il giorno di Natale, e il resto è storia. Belinda blinked I capitoli sono stati letti, uno ad ogni puntata di 40 minuti, e commentati dai tre, che si sono addentrati nelle avventure e i rapporti saffici, sadomaso e a tre della protagonista, la procace quanto ingenua Belinda, la cui principale azione è quella di «sbattere le palpebre» ad ogni cambio di scena. Se il podcast si intitola My dad wrote a porno, il titolo scelto da Rocky per il suo libro è infatti Belinda blinked. Sottotitolo: Una storia moderna di sesso, erotismo e passione. Come la più sexy delle venditrici si sia guadagnata un enorme bonus essendo la migliore a togliersi i tacchi. Con tutta probabilità, proprio quel «blinked» è stato il primo dei molti errori lessicali dell’autore, che forse avrebbe voluto intendere che la sua protagonista ammiccasse – winked – ma che ha preferito il flusso di coscienza alla rilettura della sua opera prima. E per fortuna, per il divertimento di chi poi lo ha ascoltato. Un club ormai non più così esclusivo visti i numeri del podcast e che si è anche dato un nome: i Belinkers, conoscitori di ogni dettaglio delle avventure di Belinda Blumenthal e del suo lavoro nel settore del marketing della compagnia Steeles, Pots and Pans, che la porta in giro per il mondo a vendere pentole e a incontrare colleghi e compratori, con cui intrecciare relazioni piccanti. In principio era il Podcast: la forza ancestrale e moderna della voce La ricetta Il podcast festeggia proprio questo mese i dieci anni dalla messa in onda e veleggia verso il mezzo miliardo di ascolti in tutto il mondo. Il successo è stato imprevedibile: la parola «porno» nel titolo era stata subito un problema per le piattaforme come iTunes, che inizialmente lo avevano bloccato, e anche gli inserzionisti inizialmente erano stati dubbiosi. Fino a quando il passaparola, Twitter e un clan sempre più numeroso di ascoltatori entusiasti non lo ha fatto schizzare in vetta alle classifiche dei podcast più ascoltati del 2015 e di tutti gli anni successivi fino al 2022, anno della sua ultima puntata. Nel mezzo ci sono stati premi, prima quelli britannici e poi anche quelli internazionali. Fino al 2025, quando la rivista Time lo ha inserito come uno dei 100 migliori podcast di sempre. Peccato che la ricetta sia con tutta probabilità irriproducibile: la forza del podcast è l’insperato incontro tra l’affiatamento dei tre lettori delle avventure di Belinda e la scrittura di Rocky Flinstone. Belinda blinked, infatti, non nasce per far ridere ma è un perfetto tentativo malriuscito di scrivere un romance contemporaneo, ma con il lessico e (la scarsa conoscenza anatomica) di un pensionato laureato in geologia che prima di ritrovarsi con molto tempo libero aveva lavorato come insegnante ma anche – proprio come Belinda – come venditore. Del resto, quando si è seduto al computer davanti a un foglio bianco di Word, il signor Morton in arte Flinstone aveva sul serio tutta l’intenzione di fatturare con la sua opera perché, come gli aveva detto la moglie, «l’unica cosa che vende in questo periodo è il sesso». Sono servite le risate di suo figlio e dei suoi due amici, però, per trasformarlo nel peggior scrittore di maggior successo degli anni Dieci. I migliori podcast (oltre ai nostri) che abbiamo ascoltato nel 2024 Il romance In fondo, la principale caratteristica di Belinda blinked è quella di aver precorso i tempi. Nel 2015 infatti i romance non erano ancora conclamatamente assurti ad essere unico genere letterario in grado di produrre fatturato, nonché il prodotto preferito dalle lettrici giovani e dai Tiktoker, che con il loro seguito social oggi sono la vera molla promozionale per i titoli più di successo. Di questo fenomeno digitale, My dad wrote a porno è stato anticipatore: nei lunedì in cui un nuovo episodio veniva caricato, infatti, l’hashtag #PornoDay diventava trending topic su Twitter nel Regno Unito. In Italia come nei paesi anglosassoni, poi, il genere narrativo romance ha aumentato le vendite del 120 per cento dal 2019 ad oggi. Forse, allora, si può dire che è servito che l’orrore di Belinda blinked (e chissà quanti altri di inferiore successo, rimasti nel regno di Wattpad e fanfiction.net) prendesse vita per permettere alle autrici romance di correre verso le vette della classifica. Per fortuna, però, Belinda è arrivata a noi per altre vie. Il podcast, infatti, è diventato di tale culto anche tra i personaggi famosi che alcuni episodi sono stati dedicati proprio al commento e alla discussione delle puntate con ospiti d’eccezione: i musicisti George Ezra e Josh Groban, ma anche gli attori Emma Thompson, Michael Sheen ed Elijah Wood. Tutti chiamati a scegliere quale personaggio avrebbero voluto interpretare della saga di Belinda, visto che i comprimari non mancano: dalla Duchessa vestita da cavallerizza all’«uomo piuttosto giovane» che fa da tuttofare alla protagonista fino a Peter Rouse, il capo del ramo belga dell’azienda che Belinda incontra in un giardino a labirinto. Tutti nomi che non dicono nulla ai non Belinkers, ma che faranno subito sorridere chi sa. Questo, purtroppo per il pubblico italiano, è l’unico limite dell’opera: il fatto che lo spasso sia incomprensibile per i non anglofoni e la traduzione toglie buona parte della comicità. Il consiglio, però, è di fare un tentativo di ascolto a chi mastica la lingua. Anche a distanza di dieci anni, Belinda è invecchiata magnificamente. Come salvare la vita al tuo podcast. L’intervista a Jonathan Zenti