- L’ultimo spettacolo del comico Dave Chappelle ha toccato molti tasti sensibili. Nei 72 minuti di The Closer Chappelle fa battute raggelanti su ebrei, neri, bianchi e gay. Il gruppo che punzecchia di più, tuttavia, è quello dei transgender.
- Le persone ragionevoli possono non essere d’accordo sul contenuto del programma di Chappelle, se sia divertente o se abbia esagerato con le battute. Ma l’istinto di censurare e rimuovere una produzione artistica, specialmente se di tratta di un prodotto così noto come The Closer, è sbagliato.
- La libera espressione è un aspetto fondamentale della democrazia liberale. Soprattutto negli ambiti dell’arte e della commedia, che vivono su un confine, dovremmo abbracciare una cultura che permetta agli artisti di prendersi grandi rischi, indipendentemente dal fatto che ci piaccia o meno il risultato.
L’ultimo spettacolo del comico Dave Chappelle ha toccato molti tasti sensibili. Nei 72 minuti di The Closer Chappelle fa battute raggelanti su ebrei, neri, bianchi e gay. Il gruppo che punzecchia di più, tuttavia, è quello dei transgender. È comprensibile che qualcuno si sia offeso e non sorprende che gli attivisti abbiano subito richiesto che Netflix togliesse lo show dalla piattaforma. Le persone ragionevoli possono non essere d’accordo sul contenuto del programma di Chappelle, se sia div



