il caso del comico dave chappelle

Netflix difende chi vende. Ma per la libertà di parola non bastano gli incentivi

  • L’ultimo spettacolo del comico Dave Chappelle ha toccato molti tasti sensibili. Nei 72 minuti di The Closer Chappelle fa battute raggelanti su ebrei, neri, bianchi e gay. Il gruppo che punzecchia di più, tuttavia, è quello dei transgender.
  • Le persone ragionevoli possono non essere d’accordo sul contenuto del programma di Chappelle, se sia divertente o se abbia esagerato con le battute. Ma l’istinto di censurare e rimuovere una produzione artistica, specialmente se di tratta di un prodotto così noto come The Closer, è sbagliato.
  • La libera espressione è un aspetto fondamentale della democrazia liberale. Soprattutto negli ambiti dell’arte e della commedia, che vivono su un confine, dovremmo abbracciare una cultura che permetta agli artisti di prendersi grandi rischi, indipendentemente dal fatto che ci piaccia o meno il risultato.

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