Cultura

Nel carcere femminile di Rebibbia c’è un errore

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Illustrazione di Gianluca  Costantini

A Rebibbia Anthony vive in una cella tutta sua: ancora lotta con il nome scritto sui documenti, Antonella- Schiacciato dall’esistenza, vorrebbe solo un’occasione: «Non merito forse anch’io un gesto di civiltà?»

  • Sulla carta di identità Anthony è Antonella C. nata il 3 marzo 1967 a Galatone, provincia di Lecce. Statura 1 metro e 60 centimetri, capelli neri, occhi celesti, segni particolari “sembianze maschili”.
  • È in carcere dal 2013 e ha pene da scontare per diciassette anni. Tutti furti. Quelli che, da quanto ho capito e credo di non avere capito male, gli hanno consentito di non morire di fame.
  • Ma oggi il suo problema, e non soltanto suo, è un altro: Anthony è l'unico uomo – almeno così si sente lui – in mezzo a 350 donne, tutte le recluse del “complesso penitenziario femminile più grande d'Europa” che è appunto la casa circondariale di Rebibbia.

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