- È uscito a gennaio I donatori di sonno, traduzione italiana di Sleep Donation, secondo romanzo della scrittrice americana Karen Russell, qui intervistata dalla sua traduttrice.
- «Odio il fatto che i sogni ci vengano venduti come "un’allegra forma di autoterapia”», dice Russell. «Sognare, come scrivere, è un abbandonarsi, inebriante e spesso spaventoso».
- «Nessuna esplorazione metaforica o letteraria del concetto di epidemia avrebbe potuto prepararmi a quello che è successo all’inizio del 2020. Francamente, come molti di noi sto ancora elaborando l’accaduto. E continuerò a farlo, ne sono sicura, per tutto il resto delle mie notti».
Karen Russell è una scrittrice americana. Il suo primo romanzo, Swamplandia!, è uscito nel 2011 e nel 2012 è stato tra i tre finalisti del premio Pulitzer per la narrativa. Nel 2014 ha scritto Sleep Donation, oggi tradotto in italiano e uscito lo scorso gennaio con il titolo I donatori di sonno per Big Sur. Questo è un romanzo che parla del sonno, e dei sogni, perciò colgo l’occasione per dire che nella nostra società neoliberista il concetto di sogno è stato trasformato in un sinonimo di “de


