Quando incontro Antonio Manzini, prima ancora di chiedergli come sta lui, gli chiedo come sta il suo eroe. Chi ha raccontato meglio di tutti quello che sappiamo della morte del presidente della Dc è Trellini in R4
Domenica scorsa Ho letto Sotto mentite spoglie (Sellerio), la nuova avventura del vicequestore Rocco Schiavone, ormai un vecchio amico, tanto che quando incontro Antonio Manzini, prima ancora di chiedergli come sta lui, gli chiedo come sta il suo eroe. Mi appunto una immagine. È una metafora perfetta per definire questo e gli altri romanzi del vicequestore: «Un tango malinconico in una corsia d’ospedale al neon, senza musica, con la puzza di disinfettante e brodo vegetale». Un altro passaggio: «


