L’intervista

Paola Minaccioni: «È facile dire “matta” a una donna se vive secondo le sue regole»

L’attrice porta in scena la vita di Elena Di Porto: ebrea romana, inascoltata durante la razzia del ghetto del 1943. «Non sono omologata e sono fiera», dice. Ma a unirla al personaggio c’è anche altro: «Il desiderio di dire la verità»

10 giugno 1940, Benito Mussolini annuncia a Piazza Venezia l’entrata in guerra e nello stesso giorno la polizia arresta alcuni ebrei romani. Tra questi lei, “Elena, la matta di piazza Giudìa”, che vanta una lunga serie di precedenti: ricoveri in manicomio, ferimento del coniuge, pericolosità sociale, aggressione verso la milizia. A portare in scena a Roma al teatro Sala Umberto dal 6 all’11 maggio la vita di Elena Di Porto è Paola Minaccioni – attrice tra cinema, teatro e tv, Globo d’oro e Nastr

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