- Tra la prima e la seconda metà dell’Ottocento, nella descrizione che i romanzieri fanno della vita dei ceti popolari al centro delle città di Napoli, Parigi e Londra, le condizioni di miseria sembrano quasi identiche.
- Eppure, pur provenendo da simili condizioni di disagio e di emarginazione urbana, solo a Napoli andrà via via consolidandosi una criminalità organizzata di tipo mafioso. Il crimine, a Londra e a Parigi, resterà confinato ad una condizione di esclusione sociale.
- Come spiegare questo differente esito? Anzitutto, nelle carceri borboniche, si incontrarono e influenzarono violenza plebea e violenza politica.
Parigi aveva all’inizio dell’Ottocento più di mezzo milione di abitanti che diventeranno un milione all’inizio del Secondo Impero. E passerà a 3.500.000 nel 1914. Londra ne aveva quasi un milione nel 1801, che diventeranno due a metà secolo e 4 milioni all’inizio del Novecento. Napoli con i suoi 400.000 abitanti era la terza città europea per popolazione. Ma era stata anche la prima nei secoli precedenti. L’Italia possedeva una sola grande città (prima e dopo la sua unificazione) Napoli appunto



