- Underdog è parola resa nota ai più, in questo paese, dalla nostra premier attuale. Sarebbe lo sfavorito, quello che da pronostici non vincerebbe mai, e invece.
- La produzione Hbo destinata a un pubblico di nicchia (qui direbbero: ai radical chic), senza grandi nomi, quella tv di qualità (cit. Franca Ciampi) che probabilmente piacerà ai critici, ci ha confermato che gli ultimi saranno i primi.
-
Oggi tutti parlano di The White Lotus, anche quelli che all’inizio non sembravano destinati a diventarne spettatori, ed è questa la vittoria, il nastro d’arrivo tagliato
Underdog è parola resa nota ai più, in questo paese, dalla nostra premier attuale. Sarebbe lo sfavorito, quello che da pronostici non vincerebbe mai, e invece. L’altra espressione possibile, con accezione forse un poco più positiva, è dark horse. Cioè quello di cui si sa poco, di certo non si conoscono le abilità; e poi, in una gara vera o immaginaria, dimostra di saper tagliare il nastro d’arrivo. Ecco, The White Lotus è l’underdog, il dark horse, chiamatelo come volete, delle ultime due stagi



