Gli italiani oggi anziani che tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Ottanta hanno lavorato a Togliatti hanno tutti dei bellissimi ricordi. È come il servizio militare: non lo si rimpiange per la vita di caserma o per le marce, ma per i propri vent’anni.
C’è anche, nei reduci, la sensazione di aver partecipato a un’impresa capitalistica buona. Si andava in Unione sovietica per dimostrare, per insegnare.
I componenti delle presse arrivavano in enormi casse da imballaggio in legno. Anziché buttarle via, gli italiani le portavano nel bosco lungo il Volga, e lì si trovavano con le ragazze.
Gli italiani oggi anziani che tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Ottanta hanno lavorato a Togliatti hanno tutti dei bellissimi ricordi. Sulle prime mi dico che hanno semplicemente la memoria settata sul bene e hanno dimenticato il male. Intanto perché erano giovani – giovani veri, non i giovani brizzolati di oggi – ed era quasi sempre il primo viaggio della loro vita, la gran parte non era mai uscita non solo dall’Italia ma dal Piemonte. È come il servizio militare: non lo


