Prima c’erano soltanto i supereroi americani, poi è arrivato Magnus e ha cambiato il fumetto italiano ma anche generazioni di fumettisti: Davide Toffolo ha reinventato il graphic novel nel dialogo costante con il grande maestro del fumetto popolare
- Magnus mostrava una forte reticenza a disegnare. Con la sua voce da colonnello in pensione, piena di rigoroso umorismo, raccontava l’importanza di avere una sceneggiatura solida.
- Il suo metodo è personalissimo e non dimenticava mai il limite della “tavola”, unità di misura del racconto.
- Supportato da una documentazione approfondita, dalle architetture agli oggetti e ai vestiti, alle facce dei personaggi. E solo dopo arrivava il disegno.
Credo sia per mimesi che un bambino immagini di diventare l’adulto che sarà. Sono stato un bambino fortunato, negli anni Settanta, in una famiglia proletaria, vivevamo rispettosi di noi dentro un piccolo appartamento popolare. Due nonni, due genitori e due bambini in 80 metri quadrati. Nel quartiere popolare dello stadio, in pieno boom demografico, con i bambini per strada, tantissimi, ricchi di tempo libero da passare assieme. Un mondo che era tutto in un quartiere nella periferia di una città


