Cultura

Quel gioco di appartenenze che piace anche al pubblico

Il successo di Bridgerton è anche il frutto del color blind casting una pratica ormai consolidata nei paesi di lingua inglese. Il colore della pelle non viene considerato importante nel processo di selezione degli attori

  • Arrivato giusto in tempo per le festività natalizie Bridgerton non ha le pretese del capolavoro, ma per i 63 milioni di spettatori che lo hanno visto in tutto il mondo è stato meglio dello xanax.
  • È piaciuto quel mischiare attori di diversa origine in ruoli che in passato potevano essere appannaggio solo degli attori/attrici bianchi. Lo chiamano color blind, una sorta di mischiare le carte, dove l'appartenenza non viene considerata importante nel processo di casting. 
  • Ma c’è chi preferisce alla color blind un'altra pratica: il colour conscious casting. C'è un forte dibattito in corso. Ma di tutto questo, nel cinema e nei teatri italiani, non c'è traccia.

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