La colpa è dei suffissi

Un esperimento distopico dimostra l’assurdità di un italiano senza generi

  • Qualche giorno fa ho pubblicato su questo giornale un articolo a proposito del discusso progetto di far terminare con una e rovesciata (ə; quello che i linguisti chiamano schwa) tutte le parole maschili usate per designare dire “maschi e femmine”.
  • Nel mio articolo sostenevo che l’intento della proposta è ragionevole. Ma lo stratagemma suggerito è infondato e impraticabile. Per diversi motivi.
  • Bisogna farsi allora una domanda più sostanziale, un pochino più impegnativa. Perché in italiano (e in francese) queste modifiche, oltre che produrre parole impronunciabili, non riescono neanche a coprirle tutte e a fare finalmente piazza pulita del predominio del maschile morfologico? 

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