FINZIONI

Vola Vola Vola

  • Lui stava vicino alla bicicletta, aveva alzato la testa, l’aveva vista e il respiro gli si era bloccato: ma chi sei?? Voleva sposarla, voleva baciarla, voleva aiutarla a portare quello zaino che sembrava pesante oltre che sporco. Ma lei pedalava veloce e non sembrava affaticata.
  • Facciamolo: ora subito! Dammi sto cazzo di zaino che pesa una tonnellata e saliamo su quella cazzo di ruota. Lei ride, si china sulle due biciclette e le allucchetta insieme, come una promessa d’amore. Lui si carica lo zaino sulle spalle e insieme si avviano verso la ruota panoramica con le pubblicità.
  • Camminano in silenzio, lui pensa che costerà un botto e speriamo che c’abbiano il pos, lei pensa un’altra cosa che non si può dire. Non che sia sconcia, ma se la diciamo adesso poi tu lettore non ci vieni sulla ruota insieme a noi, che oggettivamente è una cosa molto scema da fare.

VOLA. VOLA. VOLA. Vola. Adesso. Basta fingere quel rasoterra. Vola. Vola. Vola. Sei più immenso dell’angusto abitacolo del corpo. Non fingere più. Sorgi. Ora. Rimandi sempre. Prendi tutto lo spazio. Brucia tutto il tempo. Sorvola le cime del mondo. Alloggia nel tuo cuore le fate. Le orchesse. Le creature incantate Sono tutte qui. A te circondate. Mariangela Gualtieri Paesaggio con fratello rotto Aveva un grosso e lurido zaino sulle spalle ma era bellissima. Igor l’av

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