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Quell’ombelico io lo conosco. Il fatto è che di Raffaella Carrà ho sempre pensato che assomigliasse tantissimo a mia madre. O meglio ho sempre pensato che fosse la versione bionda di mia mamma.
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Del resto i dati anagrafici combaciavano: entrambe nate in Romagna nello stesso anno, il 1943. E pure quelli biometrici. E ancora: entrambe cresciute da due donne e senza padre.
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Con la sorella mancata ha mantenuto comunque nella diversità una sorta di legame invisibile e segreto. Oltre a una propensione verso il lavoro, perfezionista e stakanovista, le ha accomunate una certa attitudine caratteriale: la tempra, il coraggio, il desiderio di libertà.
In televisione ballava e cantava la versione bionda di mia madre
09 luglio 2021 • 14:27Aggiornato, 09 luglio 2021 • 14:29