Il saggio

La storia nascosta del rape kit (e perché non è abbastanza)

Per anni lo strumento usato per tutelare le vittime di aggressioni è stato attribuito alla persona sbagliata. La cronaca degli ultimi mesi (a partire dal caso Pelicot in Francia) mostra quali sono i passi in più necessari

Per decenni si è attribuita a un uomo l’invenzione del rape kit, o kit stupro, cioè l’insieme degli strumenti usati dal personale medico-sanitario per raccogliere e conservare le prove dopo un’aggressione sessuale. Eppure, dietro quell’invenzione c’era una donna. Lui era Louis Vitullo, sergente di polizia nel laboratorio criminale di Chicago, mentre lei era Martha Goddard, più conosciuta come Marty Goddard, attivista, vittima di stupro e fondatrice dell’organizzazione Citizens for victims assist

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