La realtà sospesa dal virus può essere l’occasione per cambiare idea sul modo in cui si vivono i sentimenti. Rifiutando magari l’utopia della predestinazione per un’anima gemella, da trovare sfruttando un algoritmo
- Quando è nata Tinder, l’ormai nota dating app basata su geolocalizzazione, per un periodo limitato la si è usata per quello che era: un catalogo di carne umana da spulciare per la storia di una notte.
Ma poi, inesorabilmente, l’app si è adattata alla necessità primaria dell’essere umano: la ricerca di una compagnia stabile, dell’illusione di non essere soli dentro un mondo labile e spaventoso.
Infine, recentemente, nell’arco degli ultimi due anni, è avvenuto un altro smottamento, uno scivolamento affettivo: l’isolamento della pandemia ha portato nel mondo delle dating app anche chi non avrebbe mai pensato di voler creare un account.