- A Roald Dahl eredi ed editore inglese hanno giocato un bel tiro, decidendo di comune accordo di ripulire i suoi libri di tutte le parole relative ad ambiti “sensibili” per sostituirli con formule più neutre
- È solo l’ultimo capitolo di una massiccia serie di revisioni di linguaggi, atteggiamenti e opere in corso da almeno vent’anni
- A metterla in moto è stata dapprima l’ideologia del politicamente corretto, poi la più drastica cancel culture e oggi la sua versione più aggressiva che è la filosofia woke (“i risvegliati”), che cerca ovunque vittime, discriminazioni, “razzializzazioni” e identità negate
A Roald Dahl, classico autore di testi “forti” per ragazzi, i suoi eredi e il suo editore inglese hanno giocato un bel tiro, decidendo di comune accordo di ripulire i suoi libri di tutte le parole relative ad ambiti “sensibili”, quali appartenenza etnica, genere, peso, aspetto fisico e simili, per sostituirli con formule più neutre. La decisione ha fatto scandalo in mezzo mondo, proiettando l’ombra della neolingua orwelliana su testi conosciuti e letti da decenni, e costituendo un truce prec



