Il nostro feed è invaso di contenuti che romanticizzano la provincia, soprattutto durante le vacanze. Ma l’idea che si debba estetizzare e romanzare all’ossessione ogni momento – anche la noia, anche la solitudine, anche il caldo che ti incolla le cosce – è il modo in cui i social hanno trasformato le emozioni in contenuti
Ci siamo venduti anche la provincia. Ormai aprire Instagram è come entrare in un catalogo di ceramiche di design con una colonna sonora lo-fi in sottofondo. Era evidentissimo soprattutto quest’estate: nello scrollo dettato dalla noia solo tramonti perfetti, bicchieri di vino bianco sudaticci su tavoli in legno grezzo, panni stesi al vento in minuscoli borghi che nemmeno Google Maps riesce a trovare. E le didascalie: espressioni come “slow days, soft light, warm hearts” (rigorosamente in inglese,


