- Un testo inedito di uno dei più importanti e raffinati scrittori dell’est Europa, sul nostro tempo sconvolto dalla pandemia e dalla guerra.
- Cartarescu è considerato da molti come il più importante autore romeno contemporaneo e sarà ospite il 21 luglio all’ultima serata del Letterature Festival allo Stadio Palatino, Roma.
- La malattia e l’isolamento hanno portato l’autore a riflettere sul suo lavoro, su ciò che conta nella vita e sulla sua generazione, in uno scontro tra l’ottimismo liberale di Fukuyama ed il pessimismo realista di Hobbes e Kant.
La mia crisi è iniziata nella primavera del 2020, nei primi mesi della pandemia, quando mi sono sentito all’improvviso male fisicamente, con le prime manifestazioni di un’influenza insolitamente forte. Sono rimasto a casa, a letto, per una settimana, dopo di che, pian piano, mi sono rimesso. Non mi sono ricoverato e non ho nemmeno fatto un tampone per il Covid, perché un buon amico, un medico il cui ospedale si è trasformato per i successivi due anni in una struttura destinata in esclusiva ag



