Cultura

Siamo un paese di poeti che non leggono libri di poesia

Intervista a Nicola Crocetti, fondatore di Poesia: «In Italia nessuno sfugge alla tentazione di esprimere in versi le proprie passioni». La sfida, vinta, della sua rivista e l’ultima fatica: la traduzione dell’Odissea di Kazantzakis

 

  • Per chi non lo conoscesse, Nicola Crocetti è una delle colonne della cultura poetica in Italia. Forse oggi nessuno in Italia più di lui ha attraversato, di persona, tutta la poesia europea del Novecento.
  • Di Poesia Nicola Crocetti è stato eroico direttore ed editore fino all’anno scorso, quando la sua creatura è stata incorporata da Feltrinelli. La rivista continua a uscire, in una nuova serie e in forma diversa, più adatta forse a un tempo che non ha più il suo epicentro nella rivista cartacea.

  • Nicola Crocetti è anche un traduttore dal greco moderno: le sue versioni italiane di Kavafis, Seferis, Ritsos sono già canoniche. È uscita da poco la sua ultima fatica, che gli è già valso il premio della Lettura come miglior traduzione, e che è senza dubbio uno degli eventi culturali più importanti degli ultimi tempi: l’Odissea di Nikos Kazantzakis, un vero sequel di Omero lungo 35.000 versi.

     

Ho conosciuto Nicola Crocetti a Recanati durante un incontro pubblico, nel 2017: era previsto un suo dialogo con Valerio Magrelli. Ma il treno su cui viaggiava Magrelli faceva ritardo, e l’incontro diventò – almeno per la prima metà – uno straordinario assolo di Crocetti. Per chi non lo conoscesse, Nicola Crocetti è una delle colonne della cultura poetica in Italia. Forse oggi nessuno in Italia più di lui ha attraversato, di persona, tutta la poesia europea del Novecento. Nel 1988 ha fondato la

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