- È il 3 novembre del 1951 e Sibilla Aleramo ricorda nel suo diario il quarantacinquesimo anniversario dell’uscita del suo romanzo Una donna e aggiunge: «Commemorato in silenzio e solitudine»
- Riaprire quel libro vuol dire muoversi tra gli intricati passaggi della vita di una donna, che attraverso l’autobiografia ha raccontato in che condizione fisica e morale vivevano le mogli e le madri del nostro Novecento.
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È il 3 novembre del 1951 e Sibilla Aleramo ricorda nel suo diario il quarantacinquesimo anniversario dell’uscita del suo romanzo Una donna e aggiunge: «Commemorato in silenzio e solitudine». Proprio un anno prima è uscita una riedizione del romanzo per l’Economica universale Feltrinelli con l’introduzione di Emilio Cecchi; introduzione che l’autrice aveva sperato facesse da veicolo per far tornare in luce questa sua opera e si era impegnata a leggere e rileggere le bozze del libro, accompagna



