- Simenon cominciò a scrivere giovanissimo: a 16 anni si occupava di cronaca per la Gazzetta di Liegi e poco dopo, a ritmi serrati, iniziò a pubblicare romanzi popolari.
- Non sorprende quindi che il confine tra il reporter e il narratore risulti sfumato perché viaggiare significa arricchire e alimentare la fantasia dello scrittore e ogni uomo incontrato può trasformarsi in una potenziale storia.
- Leggendo i reportage si ha l’impressione di seguire l’addomesticamento dello sguardo di Simenon, la sua predilezione, comune in ogni cosa che ha scritto, per gli spazi oscuri e problematici dell’animo umano.
Simenon cominciò a scrivere giovanissimo: a 16 anni si occupava di cronaca per la Gazzetta di Liegi e poco dopo, a ritmi serrati, iniziò a pubblicare romanzi popolari. Ripensando a quel periodo ha raccontato di come in lui fosse già imperante l’obiettivo di diventare scrittore: considererà così il giornalismo come un apprendistato importantissimo per la funzione futura del narratore e i romanzi popolari come l’occasione per fare “la mano al mestiere”. Non sorprende quindi che il confine tra



