Influencer complottisti e armi

Nel cosmo social la materia oscura dell’anonimato favorisce i poteri forti

Foto AP
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  • Dieci famiglie delle vittime di una strage in una scuola elementare hanno ottenuto la condanna del produttore dell’arma e di un influencer complottista per cui la strage era una messinscena contro la vendita di armi.
  • Le sentenze avranno riflessi sull’uso di «pubblicità non dichiarata e suggestiva» per le armi nonché sul nesso fra la libertà del dire (free speech) e la responsabilità per quanto, in caso di fandonie, ne consegue.
  • Il limite è che il ricorso al giudizio è praticabile solo nell’area “trasparente” dei social, dove il mentitore è un individuo dall’identità accertabile. Mentre il grosso e il grasso dei social dipende dalla materia oscura dell’anonimo.

Nel 2012 a Sandy Hook (Usa), col fucile d’assalto Remington A-15 da lui stesso comprato nello spaccio, il ventenne Adam Lanza uccise la madre, 20 bimbi e sei insegnanti della scuola elementare, oltre che se stesso. Dieci famiglie delle vittime reagirono al dolore organizzando un movimento volto a imporre limiti alla vendita e circolazione delle armi, ma l’istanza fu respinta nel 2015 dalla maggioranza repubblicana del Senato. Le famiglie si rivolsero allora al sistema giudiziario chiamando in c

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