- Nel 1976, in anticipo sul “riflusso” e quel ripiegamento nel privato che caratterizzò la società italiana (e di riflesso, il sistema dei media), Costanzo portò in Rai Bontà loro, l’antesignano dei programmi di parola della tv nazionale.
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È stato probabilmente uno degli artefici più evidenti della “neotelevisione”, di quella commistione di generi e approcci, di una televisione che cominciava a bastare a sé stessa, a compiacersi dei propri recinti, a solleticare gli istinti più nascosti.
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Con un passato da ideatore e autore di diversi programmi televisivi e radiofonici, da paroliere di canzoni popolarissime, da sceneggiatore cinematografico (per Pupi Avati, tra gli altri), Costanzo aveva ben chiaro come maneggiare il confronto, decantare le aspettative, affondare in cerca dell’applauso.
Sul suo sgabello Maurizio Costanzo ha incarnato la neotelevisione
24 febbraio 2023 • 19:15