Stesso codice, pubblico diverso

La stand up comedy nella nicchia alternativa di Luisa Merloni

 

  • Lo spettacolo di Luisa Merloni si chiama Aristotele’s Bermuda e, nonostante il contesto poco pop, di fatto è stato scritto come una specie di speciale di stand up comedy da Teatro Parenti di Milano.
  • La stand up ha avuto una storia interessante di assimilazione in Italia. La generazione che l’ha imposta durante gli anni Dieci è fatta per lo più di nati tra la fine degli Ottanta e gli anni Novanta che l’hanno imparata da YouTube.
  • Forse è per l’affinità con il suo pubblico che Merloni riesce a costruire qualcosa che sa del materiale limatissimo della stand up pur senza averlo provato nei comedy club.

La sala di uno degli spazi più importanti del teatro sperimentale a Roma, l’Angelo Mai, è vuota. Ci sono solo le piccole tribune di metallo, per qualche decina di posti, affacciate su un grande spazio senza quinte né palco, con un’asta e un microfono al centro. Una donna in un vestito elegante e scarpe con tacchi argentati entra in scena e comincia a interpellare il pubblico e parlare di sesso, pandemia, età adulta, matrimonio… roba normale da monologo di stand up, ma non è il pubblico della

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